25 Apr
25Apr

 Io non sono mai stata a Cuba, o almeno credo!!!! Eppure … se chiudo gli occhi, spalanco le braccia e vado sulla punta dei piedi…..

potrei dire di vedere luoghi pieni di vita, di vite in movimento lento! Vedo colori e sorrisi ovunque, anche dove i sorrisi potrebbe sembrare impossibili. Vedo bambini rincorrersi per le calles e giocare a ritmo di salsa! Sento odori…..odore di cucina, odore di sudore, odore di fiori…sì…e odore di sigaro….ooooh i sigari cubani!

E il rhum….mmmmmh, que rrrricccco, il rhum cubano!

E poi sento….la musica! Ovunque e in qualsiasi momento della giornata. E’ quel ritmo che racconta Cuba! Non si può rimanere fermi, quando suona quella musica; non si può rimanere seri, quando suona quella musica! 

Uno, dos, tres…….cinco, seis, siete….

 

E poi, l’oceano, con le sue spiagge bianche, le palme, il vento, le nubi bianchissime che si rincorrono in quel cielo di un azzurro abbagliante!!!!! 

Io non sono mai stata a Cuba….. 

Ma la vita mi ha fatto un dono, uno fra tanti direi: incontrare due amici, che mi hanno trasmesso una grande passione, ognuno di loro con sfumature diverse, per la cultura cubana e per questo, non potrò mai ringraziarli abbastanza! 

Con uno di loro, ho viaggiato nei vicoli più poveri, fra la gente comune, respirando la vita quotidiana; ho immaginato di scorrazzare per le strade, a bordo di improbabili motorini, almeno in tre passeggeri contemporaneamente. Ho potuto passare da un locale tipico all’altro, bevendo profumatissimo rhum, dormendo di notte in spiaggia, sperando di non essere scoperta dalla policia cubana! 

Ho viaggiato, in lungo e in largo, con quelle stupende auto d’epoca, coloratissime ed ingonbrantissime: Almendron (mandorla), è il termine con cui vengono generalmente chiamate le vetture americane anni 50, che sono state abbandonate dai gringos in fuga, durante la Rivoluzione e ancora sono utilizzate a Cuba.

 Ho conosciuto l’orgoglio cubano; l’orgoglio nazionale di un popolo che, nonostante tutto, tanto…adora la propria bandiera! Le tre strisce blu rappresentano gli Stati in cui era suddivisa Cuba in passato; le due strisce bianche simboleggiano la forza del combattente idealista, mentre il triangolo di colore rosso ricorda il sangue versato nella guerra per l'indipendenza; la stella bianca, solitaria, è il simbolo dell'assoluta libertà. 

Gracias Pablito e come amavi dire spesso: 

Hasta la victoria, siempre!!!      

E poi c'è l’altro mio amico e grande maestro di cultura e tradizioni cubane, sopraffino insegnante di ballo, grazie al quale sto apprendendo continuamente, come far scorrere la “cubaneria” nelle vene.

No, non sto esagerando, perché si tratta di un uomo realmente appassionato e con una strabiliante capacità di trasmettere questo suo amore, a chi vuole curiosare fra le pieghe dei suoi aneddoti e delle sue storie! 

Con lui posso entrare in un inaspettato barrio latino, dove las claves, ta, ta…ta,ta,ta, ti risucchiano in un vortice avvolgente e ammaliante.

Il viso si illumina di sorrisi, il corpo si muove, via via più armoniosamente e con eleganza. 

Si suda, veramente tanto! Ma a nessuno importa. 

Si beve! Si chiacchiera, ma soprattutto si balla ed è proprio grazie all’energia ancestrale sprigionata da questo mix magico, che si raccontano le storie più belle, di se stessi e della vita dalla quale si proviene! 

Si potrebbero semplicemente e meccanicamente imparare i passi, le innumerevoli figure, anche delle sequenze articolate e complesse; ma è il linguaggio della danza, qualsiasi stile di danza, che esiste proprio per raccontare storie di mondi, culture, tradizioni, gioie e dolori e per insegnare VITA! 

Ballare, sentire il proprio corpo, sintonizzarsi   sulle frequenze di quello del partner, lasciando semplicemente che sia…  è assolutamente PURA VIDA! Anche se questa magia non  sempre  si  manifesta, comunque VALE LA PENA INTENTARLO! 

Grazie maestro! Veramente di tutto cuore.

                                                                                   dani

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